Project Competition, 1st stage
Location: Schaffhausen, Switzerland
Year: 2024
Project Team: Jacopo Costanzo, Gabriele Corbo
Collaborators: Luna Grünenfelder, Lara Beraković, Pierre Guillaumé

Un giardino monastico contemporaneo, hortus conclusus del 21° secolo. Situato nello spazio dove un tempo sorgeva un antico monastero benedettino, più precisamente il suo giardino, la nuova piazza Walther Bringolf si definisce come contemporanea interpretazione dei giardini monastici. La fontana esistente, che ingloba la statua del Landsknecht, diviene così il fulcro del nuovo hortus conclusus.
La fontana è circondata da una pavimentazione di forma ellissoidale in granito rosso, parzialmente riciclato dal sito, per accentuarla come fulcro della piazza. La griglia di alberi (acero riccio, comune in città) garantisce il carattere (semi)privato dello spazio, come nei giardini monastici, rendendolo un luogo di pace e tranquillità, pur permettendo abbastanza flessibilità per accogliere attività contemporanee e soddisfare necessità moderne. La griglia tracciata sulla pavimentazione, simile a quelle già esistenti che segnano i muri di ciò che un tempo era il monastero, è pensata per far percepire al visitatore una memoria del luogo, ma essendo differente per materiale e aspetto, rivela che la sua essenza è un’interpretazione piuttosto che una documentazione.
La pavimentazione della piazza è immaginata simile a quella già esistente nella piazza e nell’area circostante per connettere la piazza al resto del centro storico: è composta da blocchi di granito grigio, più chiari al di fuori della griglia e più scuri all’interno, con spazi tra i blocchi per permettere al terreno di “respirare”, di assorbire l’acqua e far crescere la piccola vegetazione. Anche il perimetro dell’ellisse e la griglia tracciata sono realizzati in granito grigio scuro, sebbene differenti nelle dimensioni e nell’aspetto rispetto al resto. Il secondo strato – quello contemporaneo – deriva da quello storico: la forma ellissoidale della pavimentazione che circonda la fontana si alza in terza dimensione, diventando una panchina di colore giallo brillante – lo stesso presente nello stemma di Schaffhausen, per affermare e collegarsi all’identità della città.
Per permettere l’ingresso nell’ellisse, la panchina “esplode”: alcune sue parti rimangono sul perimetro, mentre altre si spostano verso l’esterno, contribuendo alla dinamicità dello spazio. Le panchine sul perimetro rimangono semplici, mentre quelle spostate presentano diverse modifiche: una con scacchiere dove i visitatori possono venire a giocare, una con schienali rivolti in direzioni opposte, così che gli utenti possano guardarsi (la cosiddetta “panchina degli innamorati”), e una con schienali più grandi, simili a divani, per accogliere più persone (la cosiddetta “panchina degli amici”). Le panchine sono sostenute da pali in acciaio dello stesso materiale e colore. Variano in altezza e sono pensati come strutture multifunzionali che, oltre alla funzione portante, forniscono l’illuminazione e integrano un sistema che, durante le calde giornate estive, crea una leggera nebbiolina d’acqua per rinfrescare lo spazio. La loro disposizione e altezza differente creano una sottostruttura che può sostenere diversi utilizzi dello spazio in differenti scenari ipotetici. Tutte le panchine e i pali sono pensati in acciaio, rendendoli facilmente (re)movibili, permettendo allo spazio di aprirsi ulteriormente, se necessario. Le strade adiacenti a sud sono dotate delle infrastrutture necessarie per parcheggi bici e auto, con panchine illuminate, realizzate nello stesso materiale e colore di quelle della piazza, collegando lo spazio e consentendo una graduale transizione visiva verso il resto della città. La piazza diventa il salotto del centro storico, uno spazio per rilassarsi e godersi un libro o un pasto, ma anche uno spazio che può ospitare incontri ed eventi che rafforzano lo spirito di comunità, portando vita e movimento nel quadro storico.








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