BUILDING
International competition for the refurbishment and extension of the Royal Academy of Spain
Location: Rome
Year: 2022
Project Team: Warehouse of Architecture and Research (Gabriele Corbo, Jacopo Costanzo, Valeria Guerrisi, Alba León Alvarez, Eugenia di Biase, Zoe Socratous, Cristina Tascioni) with Cristian Sammarco
fala atelier
Restoration Project:
Acaia 61 Studio


La cartografia storica di Roma dal XIV al XIX secolo mostra come l’organismo edilizio dell’Accademia di Spagna si sia conformato architettonicamente sulla base di due tematiche principali: il percorso e il recinto. Dall’analisi morfologica di Saverio Muratori si evince che la chiesa di San Pietro in Montorio ha rappresentato un elemento speciale del paesaggio collinare romano attestandosi sul percorso che da Porta San Pancrazio conduceva al fiume Tevere. È dunque doveroso considerare il complesso come una cerniera architettonica tra il paesaggio naturale e il tessuto urbano.

La proposta si concentra sull’idea di restituire al fruitore l’immagine d’insieme di un complesso stratificato, persa a causa dei numerosi maneggiamenti avvenuti nell’ultimo secolo. L’Accademia si mostra come un grande organismo labirintico in cui difficilmente è possibile riconoscere la complessità delle fasi costruttive e degli elementi che la compongono. In numerosi ambienti sono stati occultati o eliminati gli intonaci storici e le pavimentazioni originali e risulta spesso complessa la lettura della stratificazione storica dell’edificio: obiettivo del progetto è riconsegnare questa percezione temporale al fruitore lavorando su un nuovo assetto della circolazione esterna, permettendo di visitare il Giardino Romantico e le terrazze, e interna, attraverso un nuovo progetto di distribuzione funzionale per ottimizzare gli spazi e la percorribilità. I principali ambienti di rappresentanza (volume d’ingresso, auditorium e mediateca) saranno “abitati” da nuovi oggetti reversibili, collocati all’interno degli spazi esistenti: gli elementi sono pensati per rispondere a necessità funzionali specifiche e per valorizzare il progetto di restauro delle superfici.

I nuovi ampliamenti si presentano come la prosecuzione dell’esistente, ancora oggi disorganico e frammentato. L’obiettivo è quello di sintetizzare attraverso il tema del recinto e il disegno del suo tracciato i diversi fabbricati esistenti in un unico sistema organico che rispetti le quote esistenti gerarchizzando i differenti ambiti spaziali. Il giardino rimane il grande vuoto terrazzato intorno al quale si ristrutturano gli ambienti esistenti sul lato sud e si prosegue coerentemente l’ultima estensione del ‘900 a nord rispettando le emergenze architettoniche che abitano i due muri perimetrali. Sul muro nord, l’ala del ‘900 è la base tipologica per una prosecuzione del fabbricato attraverso un linguaggio architettonico che, ridotto ai minimi termini estetici, non entri in conflitto formale e dialoghi in maniera sintetica con l’esistente. Sul muro sud, si propone il recupero degli spazi di servizio che occupano in maniera non organica la terrazza con gli accessi su via Garibaldi, aggiungendo un nuovo episodio architettonico per la ristorazione pubblica; la sua indipendenza formale si distacca dalle preesistenze poiché accoglie funzioni differenti. Questi due ampliamenti sono partecipi di una strategia comune di riconfigurazione del giardino e valorizzazione degli spazi aperti attraverso la rimodulazione dei suoi bordi e percorsi.

Il progetto di Restauro propone un intervento conservativo, inteso nella sua complessità, come momento di conoscenza del sito nella sua accezione di monumento e riconoscimento della necessità della sua conservazione. L’obiettivo prioritario è quello di “tutelare le possibilità di studio e di comprensione dell’opera, opponendosi al decadimento che ne minaccia la durata”.

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