BUILDING
Competition
Location: Palermo
Year: 2021
Project Team: Warehouse of Architecture and Research (Gabriele Corbo, Jacopo Costanzo, Valeria Guerrisi, Angela Tanzola, Cristina Tascioni)
AM3 Architetti
GICO studio
Landscape and Urban Planning:
Marina Mazzamuto, Giulia Orlando, Carmelo Ignaccolo
Structures and MEP:
SWS Engineering
Sustainability:
Bio Project Group
Renders:
internoesterno
Palermo, martedì 17 aprile 1787
E’ una vera sfortuna essere inseguiti e tentati da tanti pensieri! Stamane sono andato al giardino pubblico con la buona e tranquilla intenzione di continuare i miei sogni poetici; ma quando meno me l’aspettavo mi ha acchiappato un altro spettro che in questi giorni mi aveva inseguito di nascosto. Tutte le piante che ho sempre visto solamente in vaso o addirittura in serra, qui si trovano fresche e contente sotto al cielo e ci appaiono, nel seguire la loro natura, con maggior evidenza. Di fronte a questi oggetti della creazione nuovi e rinnovati, mi è tornato in mente il mio vecchio chiodo fisso, se non sia possibile trovare la Pianta Primitiva in questa moltitudine. Ne deve esistere una, perbacco! Mi sono sforzato di analizzare in che modo si distinguono le diverse varietà. E le trovavo sempre più simili piuttosto che distinte.
J. W. von Goethe

La proposta per il nuovo centro direzionale della Regione Siciliana fa della sua dimensione paesaggistico-territoriale l’elemento fondante dell’idea di progetto. Il cuore del complesso è rappresentato dal Giardino dei Paesaggi Siciliani, una primordiale Pangea dei territori della regione, in grado di sintetizzare all’interno di una corte la ricchissima biodiversità della Sicilia. Questo grande giardino botanico opera con la triplice funzione di struttura a servizio del quartiere e della città, oasi dedicata alla qualità degli spazi dei lavoratori ed elemento attrattivo per i visitatori.
Il volume edificato, con la sua forma anulare, costituisce una quinta urbana in grado di mediare il rapporto tra il giardino interno e il territorio circostante. Tre generose aperture, inquadrando levette dei monti che circondano la Piana dei Colli, stabiliscono una connessione visiva e allegorica tra il centro direzionale ed il territorio regionale. Ne risulta un’architettura iconica e funzionale, che delimita e circonda chiaramente il giardino, abbracciandolo, e che garantisce una continuità tra i numerosi dipartimenti che compongono l’apparato politico regionale. I vari assessorati, prima distanti e sconnessi tra loro, trovano in questo nuovo organismo le necessarie condizioni per una sinergica collaborazione.
Da un punto di vista tipologico, la scelta di un edificio a corte prende le distanze da altre soluzioni climaticamente e culturalmente aliene al contesto siciliano — come complessi di torri per uffici o grandi blocchi ad alta densità — permettendo al contempo di contenere l’altezza del complesso entro i 12 livelli fuori terra. Gli spazi degli uffici, grazie alle ampie vetrate e ai balconi della facciata interna, sono quindi posti in diretta connessione con il giardino centrale, simboleggiando il rapporto diretto tra amministrazione e territori regionali.
Il rapporto inestricabile con le tradizioni locali si manifesta attraverso l’utilizzo di materiali e tecniche costruttive che reinterpretano, per mezzo dei più aggiornati standard, elementi dalla storia millenaria siciliana, come i qanat, i catusi e le balconate barocche, presenti anche nelle ville storiche che circondano il centro direzionale. Il risultato è un’architettura che, esaltando il dialogo con la cultura siciliana, raggiunge i più alti standard di efficienza energetica, recuperando la maggior parte dei suoi consumi grazie ad un utilizzo combinato di energia solare, ventilazione naturale e raccolta delle acque meteoriche.
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